Ciao Oliviero e grazie per il suo impegno e per il suo coraggio! Sto finendo di leggere il suo libro "Crescete e prostituitevi" e condivido gran parte di quello che "denunci". Man mano che mi avvicino alle pagine finali, diventa progressivamente pi? forte la domanda: "Che fare? Come invertire la rotta? E cosa posso fare io"?.
Quasi le stesse domande che si pone il potagonista di “Fontamara” di Ignazio Silone nell’ultima pagina del romanzo.
Qualche idea ce l’avrei. Ma il primo passo credo sia uscire dall’isolamento “civile” nel quale versano molti di coloro che, come me, pensano che un’ “uscita di sicurezza” esista e sia praticabile. Ecco: formare una rete che possa tentare un’integrazione con altre esistenti.
Cosa ne pensa? Spero di leggerla/sentirla presto.
Francesco Filippetti
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