di Oliviero Beha, da l'UnitàNel febbraio del 1993 ho pubblicato per Tullio Pironti, editore ma ex pugile, un libro dedicato all’Italia tra il 1989 e il 1992, intitolato “Anni di merda”. Arrivava fino a Tangentopoli, Mario Chiesa il “mariuolo”, la moglie, il Pio Albergo Trivulzio, Craxi, Di Pietro ecc. Andreotti aveva fatto in tempo a essere premier per l’ultima volta (ma non è detto…), Berlusconi stranamente combatteva con le tv, D’Alema e Veltroni erano le ombre di Occhetto, il secondo come direttore di questo giornale, Bossi stava alla grande, Casini era bello ma non imprescindibile, Mastella era ecc.E Prodi signoreggiava all’Iri. Sembrava l’inizio di una nuova stagione italiana, che si lasciasse finalmente alle spalle la corruttela e la “dazione ambientale” che avvelenavano un Paese inefficiente e mascalzone. Di qui gli “anni di merda”. Adesso, dopo il giovedì nero al Senato, la nobile disfida intorno a Mastella tra le appendici Barbato (ahi, quel cognome…!) e Cusumano, gli sputi, le corna e il “pezzo di merda” che epigrafano anche nel lessico l’epoca, ho un debito con i lettori. Per il titolo di allora, semplicemente chiedo scusa.O.B.