Intervista di Michele Spanu a Oliviero Beha, La nuova Sardegna
SASSARI. A due settimane dall’infelice battuta di Paolo Villaggio sui gusti sessuali del pastori sardi, la trasmissione «Brontolo» di Raitre va in onda con una puntata interamente dedicata alla Sardegna, lunedì 23 gennaio a partire dalle 9, sempre condotta da Oliviero Beha.
Tra gli ospiti ci saranno il governatore Ugo Cappellacci, Luigi Zanda, senatore Pd, Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, Michele Azzu, fondatore del blog “L’isola dei cassintegrati” e Giorgio Meletti, giornalista del Fatto Quotidiano.
Beha, come mai questa puntata? La possiamo considerare una forma di risarcimento televisivo?
«Direi di no. Quella di lunedì prossimo non sarà una puntata riparatrice. Come nello stile di “Brontolo”, sarà un’occasione di approfondimento, con ospiti in diretta che accenderanno il dibattito. La Sardegna è una regione su cui c’è un deficit di informazione a livello nazionale, e ci sembra una giusta idea parlare di questa terra».
Però senza la battutaccia di Villaggio questa idea non ci sarebbe stata.
«Forse è vero, ma quella battuta, e soprattutto le reazioni che si sono scatenate, ci hanno fatto capire che è necessario dare voce ai sardi. Non vorrei che gli abitanti dell’isola pensassero veramente di essere vittime di pregiudizi e stereotipi. Spero proprio che non sia così, altrimenti il problema è molto grave rispetto al semplice incidente».
Quindi la reazione dei sardi è stata esagerata?
«Penso di sì. Mi spiego meglio. O il problema sono i sardi che pensano che tutti gli altri li vedano come trogloditi oppure questa visione c’è davvero. In entrambi i casi, c’è molto da lavorare. Di sicuro, le reazioni che ho visto sulla Rete mi hanno preoccupato.
Ma non c’è solo la Rete. Il primo a rispondere a Villaggio è stato il presidente della Regione Cappellacci con un durissimo comunicato stampa. Lo aveva fatto anche con Margherita Hack e Umberto Veronesi a proposito del nucleare.
«Evidentemente è un presidente molto reattivo. Oppure, da buon politico, ha capito che quella della difesa dell’immagine della Sardegna è una battaglia che porta consensi. Vedremo: sarà molto interessante sentire cosa dirà nel corso della trasmissione. Di sicuro chiederò agli ospiti se conoscono il programma e se hanno visto l’intera puntata, perché è troppo facile criticare 20 secondi di video senza considerare l’intera trasmissione. Ora però considero l’incidente chiuso. Ci sono state le scuse del comico e non è il caso di ritornarci su».
Ha ragione. Come sono stati scelti gli ospiti?
«Abbiamo pensato di puntare i riflettori su tutte le realtà dell’isola. Soprattutto in riferimento alla crisi economica, che si sta facendo sentire con particolare forza. Ci sono gli esponenti più noti della scena politica regionale, e ci sarà spazio per i giovani, come Michele Azzu, che stanno cercando di raccontare cosa avviene sull’isola».
Il pubblico da casa potrà intervenire?
«Certamente. I telespettatori potranno intervenire in diretta e fare domande agli ospiti in studio chiamando il numero verde 800 550 269. Peraltro, proprio in Sardegna alcuni non riescono a vedere i canali Rai, ed è un problema se si considera che la Sardegna è stata la prima regione a tuffarsi nel digitale terrestre. Per questo ricordo che uno dei segnali è stato disattivato e che per vedere il pacchetto di reti Rai bisogna sintonizzarsi sulla banda Vhf. So che i problemi sono tanti e che l’orario non è l’ideale, ma sono sicuro che dall’isola ci seguiranno in molti».
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