Davvero è così sorprendente che tutta insieme “l’Italia bruci”? Le rivolte degli immigrati lasciati oltre ogni ragionevole limite di ordine pubblico e di esame burocratico a marcire nei Centri di accoglienza erano imprevedibili? Ed è stupefacente che a domino si contagino, dalla Puglia alla Calabria (per ora)?E hanno torto? Sicuri? E la risposta della politica è stata seria, onesta, efficiente mentre nel Mediterraneo il cimitero marino diventava una mostruosa fossa comune? Sicuri? E questo riguarda principalmente il centro-destra con le sue fantastiche leggi ad hoc oppure anche complementarmente un centro-sinistra che non vuole scontentare nessuno e si coltiva piccoli orticelli elettorali? E la cosa più sorprendente non è forse che “stiano scoppiando tardi”, questi Cie?
E hanno un nesso con tutte le rivolte più o meno raccontate dai media dei vari settori del Paese? Per esempio il Consiglio di Stato, non esattamente un manipolo di bolscevichi e neppure di menscevichi, ha appena bocciato i tagli della Gelmini che sta prosciugando una scuola italiana già ridotta all’osso, con insegnanti ormai a pascolare e insegnanti di sostegno cancellati dall’orizzonte didattico e lavorativo: tutto questo non prelude alla ripetizione di “fuochi” in piazza da settembre/ottobre da parte di un mondo decisivo per il futuro del Paese, di questo Paese come di qualsiasi Paese?
E potrei continuare. E’ praticamente scomparso il senso di responsabilità, l’idea del bene o del minor male comune, dal palcoscenico della recita italiana di una classe dirigente colpevole fino al midollo. Ho scritto- e lo faccio da anni- “classe dirigente” perché ovviamente è una questione complessiva. Ma come altre volte qualcuno qui se parlo del Caimano e delle altre specie mi dice “e Bersani? E Penati?”, se dico di D’Alema mi obietta “ma a destra sono peggio”. Dopo sette/otto anni in cui li definisco complementari e mi becco commenti o reazioni (molto prima di Tiscali, dunque, con i miei libri e i miei interventi pubblici…) che disattendono ciò che scrivo, finalmente una soddisfazione.
Sul “Sunday Times” leggo di una risposta a questi commenti da parte di un illustre professore di neurobiologia, Simon Laughlin, autore del volume “Il lavoro incontra la vita”, che riassume una tesi assai incisiva espressa dall’Università di Cambridge sullo stato del nostro cervello: “Più intelligenti di così non si può”.
Pare che si sia arrivati al massimo, o quasi, in cima alla montagna. ”La mente umana pesa poco, ma consuma quasi un quinto dell’energia che serve all’intero organismo. Per questo ha smesso di crescere. Anzi, rischia perfino di regredire. E’ come se fossimo in cima a un altopiano cognitivo oltre il quale non c’è sviluppo”.
Adesso mi è tutto chiarissimo. Spesso contraddizioni e incomprensioni e magari insulti debbono arrivare da questo altopiano. Ringrazio dunque il docente di Cambridge che mi ha fatto l’onore di leggere ciò che scrivo e ciò che provocano questi miei scritti. Peccato che nel frattempo “l’Italia bruci”, non soltanto i miliardi a go-go di Piazza Affari, ma le risorse umane di un Paese sconfitto.di Oliviero Beha per Tiscali Opinionihttp://notizie.tiscali.it/opinioni/Beha/179/
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